L'epilogo della grandezza
Il drammatico fallimento del progetto politico pitagorico, aristocratico ed antipopolare, nulla toglie alla grandezza ed alla modernità dell'insegnamento del samiota. Pitagora è stato un titano del pensiero umano. Questo genio, utilizzando l'immenso patrimonio di conoscenze scientifiche trasmessogli dagli Egiziani e dai Babilonesi, fu il primo ad interpretare in termini di numero e misura il cosmo e quanto accade in esso, aprendo una strada in cui si collocarono Euclide, Archimede ed Apollonio, gli straordinari matematici del periodo ellenistico. Pitagora, grazie alla sua teoria dei numeri e ad un metodo scientifico corretto (suscita emozione ancora oggi, anno 1997, sapere che il maestro ed i suoi discepoli già sei secoli prima di Cristo compivano esperimenti su diversi strumenti e ne esprimevano i risultati in termini generali) offrì i presupposti per uno studio quantitativo, per una matematizzazione dei fenomeni naturali in tutti i campi della scienza. Tuttavia, l'elemento mistico del pitagorismo ebbe in seguito il sopravvento su quello scientifico. Il filosofo Platone, infatti, con la sua teoria di un mondo delle idee nettamente separato dal mondo fisico, operò una netta separazione anche tra il numero come tale ed i numeri dei Pitagorici legati agli oggetti concreti, tra i numeri puri platonici, alieni da ogni contatto con il il mondo materiale, ed i numeri impuri pitagorici, inquinati per il fatto di essere strumenti di misurazioni fisiche. Venne così posta una pesante ipoteca sulla possibilità di una sintesi tra matematica e metodo sperimentale; e venne minato dalle fondamenta il pensiero pitagorico, e cioè la possibilità di descrivere la realtà che ci circonda in termini matematici. Una delle più grandi conquiste intellettuali nella storia dell'umanità si isterilì, destinata ad essere dimenticata per oltre due millenni, sino a Galilei, un altro autentico colosso del pensiero umano, che dovette lottare con tutte le forze del suo smisurato ed ironico ingegno, contro i pregiudizi ed i dogmatismi di un esercito di Simplici, per il trionfo della geniale intuizione dell'uomo venuto da Samo, e cioè l'essere il grandissimo libro dell'universo scritto in lingua matematica, avente come caratteri triangoli, cerchi ed altre figure geometriche.
Ciò che accadde al pensiero di Pitagora è la dimostrazione che il pensiero razionale e persino la concreta tecnologia non sono una conquista irreversibile degli uomini.